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Convegno di studi: ” Il fascismo, i dialetti, l’italiano “, Roma, 19-20 ottobre

Si trasmette locandina del Convegno di Studi «Il fascismo, i dialetti, l’italiano», promosso dall’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISEM-CNR), in collaborazione con il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli e l’Istituto Nazionale di Studi Romani.
  Nel centesimo anniversario della Marcia su Roma, il Convegno si propone di riflettere sulle politiche del ventennio in relazione alla lingua italiana ed ai dialetti, con particolare riferimento a quattro aree tematiche, che saranno oggetto di altrettante sessioni: «La politica linguistica del fascismo» (presiedono Marcello Teodonio e Davide Pettinicchio), «La politica scolastica del fascismo» (presiede Emiliano Picchiorri), «Il fascismo e l’Istituto di Studi Romani» (presiede Antonio Marchetta) e «La letteratura dialettale e le lingue di minoranza durante il fascismo» (presiede Gaetano Sabatini, Direttore dell’ISEM-CNR).
  Noto è il dibattito animato da Giuseppe Bottai tra il 1934 ed il 1935 sulla rivista «Critica fascista», inteso a definire il rapporto tra la Rivoluzione Fascista e la lingua del Bel Paese, e le influenze esercitate dal nuovo regime sulle trasformazioni nell’uso dell’italiano. Sorge dunque l’urgenza di riflettere sul senso e sui fini della politica linguistica fascista: tensione all’innovazione o spalla autoritaria agli indirizzi conservatori e neopuristici già diffusi? Si aggiunga che il periodo fascista si aprì con la più importante e duratura riforma della scuola nello Stato italiano, quella promossa da Giovanni Gentile: appare dunque parimenti fruttuosa una riflessione scientifica sul modello linguistico adottato durante il Ventennio nelle scuole italiane, sul ruolo della ‘prosa fascista’ nei manuali scolastici dell’epoca e sulle forme che assunse nelle istituzioni educative la tentata eradicazione dei dialetti, che erano di uso abituale per i quattro quinti della popolazione e quasi esclusivo per i due terzi degli italiani. Peraltro, se l’avversione fascista per l’uso dei dialetti è nota, più complesso risultò il rapporto con la letteratura dialettale, strumento tanto di esaltazione del regime quanto di opposizione ad esso.
  Il Convegno, curato da Cosimo Burgassi, Davide Pettinicchio, Emiliano Picchiorri, Laura Ricci, Marcello Teodonio e Giulio Vaccaro, si terrà in presenza – presso la sede di Roma dell’ISEM-CNR (Piazza dei Cavalieri di Malta, 2) – e da remoto, attraverso la piattaforma Microsoft Teams: 
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